martedì 28 agosto 2012

Trabocchetti della lingua araba

Studiando la lingua araba, si nota da subito –Beh, io lo notai! – che molti termini hanno più di un significato e spesso non simili tra loro.
Il compito del BRAVO traduttore è quello di capire quale sia il giusto contesto per questo o quell’altro significato.Facciamo un esempio:هُوَ  لَعِبَ  القانونَ   = HUA LA3IBA AL-QANUNA

Ad uno studente ALLE PRIME ARMI di arabo verrebbe di tradurre: “Egli ha giocato la legge”, poiché il primo significato che si impara del verbo LA3IBA è giocare e quello del termine QANUN è legge.
“MA NON SIGNIFICA NIENTE!!!!”, sbraiterebbe lo studente!!!!
Analizziamo insieme la frase:
·         هُوَ  (HUA) è l’unica certezza: pronome personale 3°p.sing M = Egli. OK!!! 
·         Il verbo LA3IBA ha la stessa particolarità del verbo inglese PLAY, ovvero significa sia giocare sia suonare (uno strumento) e può essere seguito da accusativo oppure dalla preposizione  على  (3ALA).
·         Il termine QANUN (che si trova sotto la radice qaf+nun+nun), invece, oltre al significato di legge, codice, regola, diritto (giurid.) designa anche uno strumento musicale a corde.
Di conseguenza, la suddetta frase verrà tradotta: “Egli ha suonato il qanùn”.

Gli eruditi arabi suddivisero gli strumenti musicali in 3 categorie: cordofoni, aerofoni e membranofoni.Il qanùn fa parte, insieme al liuto e al mandolino, alla prima categoria. In particolare, esso è una cetra con cassa di risonanza a forma di trapezio rettangolo, ricoperta in parte di pelle e in parte di un legno leggero.Il numero delle corde oscilla tra 63 e 84 ed esse sono pizzicate con piccoli plettri di tartaruga, fissati con anelli agli indici di entrambe le mani del suonatore.Le corde possono dare vita a 24 suoni differenti.Questo strumento musicale è diffuso in tutta l’Africa settentrionale e in Medio Oriente. Insieme all’OUD ( عُود  ) occupa un posto importante tra gli strumenti musicali di tradizione colta.
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Un altro esempio di equivoca traduzione che può incontrare uno studente di arabo alle prime armi è il seguente:

Se mai dovreste trovarvi davanti al nome di Abù Ishàq al-Tha'labi, i termini   مَجلِس  (MAJLIS) e   باب  (BAAB) non verranno tradotti, rispettivamente, CONSIGLIO/ASSEMBLEA e USCIO/PORTA, ovvero i significati che si trovano in prima battuta sul vocabolario.

Abù Ishàq al-Tha'labi fu un esegeta coranico dell'XI secolo, di origine persiana.
Tra le sue opere più importanti si ricorda "Le storie dei Profeti": un'opera voluminosa in cui ogni capitolo è dedicato ad un singolo profeta.
La divisione in capitoli è detta MAJLIS  ( مَجلِس ) mentre quella in paragrafi è detta  BAAB (  باب ); di conseguenza la seguente frase:

بابُ  مَجلِس  الثَعلابي  (= BAAB  MAJLIS AL-THA'LABI) non verrà tradotta "la porta dell'assemblea di al-Tha'labi", bensì "Paragrafo del capitolo di al-Tha'labi".

"Le storie dei Profeti" di al-Tha'labi si suddivide così: i primi 3 capitoli riguardano la creazione del mondo; il 4° capitolo è incentrato sul personaggio di Adamo che è diviso in 11 paragrafi (che a loro volta trattano la sua creazione e quella di Eva, la Prova, la Caduta, la Caduta del diavolo, Caino e Abele, la Morte di Adamo.).
Seguono i capitoli sugli altri profeti, tra cui spicca quello su Mosè con le sue 100 pagine.
Infine, alcuni brevi capitoli che spiegano versetti coranici oscuri.

NOTA BENE: evitate di usare i traduttori automatici, poichè per una lingua complessa come l'arabo risulterebbe una traduzione fatta letteralmente "con i piedi": rivolgetevi sempre ad un traduttore "in carne e ossa"
:-)

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