venerdì 26 ottobre 2012

LABORATORIO di LETTURA ARABA

In collaborazione con l'Associazione "Amici del Libro" di Minturno - Biblioteca Luigi Raus,
ho il piacere di invitarvi al

LABORATORIO  di LETTURA ARABA

a partire dal prossimo 11 novembre 2012 ore 16.30 , presso via Principe di Piemonte, 14 Minturno (LT).

Il corso, ideato per far conoscere e apprezzare la musicalità della lingua araba, prevede una durata di DIECI giornate (2 ore ciascuna). Alla fine del corso, ogni partecipante riceverà un attestato di partecipazione (redatto in lingua araba).

Il corso, inoltre, prevede una panoramica dal punto di vista storico-letterario-filosofico della cultura araba.

Prezzo:  30,00 euro + 5,00 euro di iscrizione *

* (il prezzo si intende per partecipante e per l'intera durata)

Per info & prenotazioni (indicando Nome e Cognome):

349 54 57 563 (anche via SMS)
vivianatraduzioniarabo@yahoo.it


                                                                           INIZIO CORSO:

DOMENICA 11 NOVEMBRE ORE 16.30-18.30

Via Principe di Piemonte, 14 - Minturno (LT)

sabato 13 ottobre 2012

"Una, nessuna e centomila"...la varietà della lingua araba

La lingua araba, appartenente alla famiglia linguistica semitica, è una delle 10 lingue più parlate al mondo. Con oltre 200 milioni di parlanti, è la lingua ufficiale di 25 Paesi ed è parlata come seconda lingua in tutto il mondo islamico. Inoltre, è la lingua ufficiale della Lega Araba e dell'Unione Africana e una delle sei lingue ufficiali dell'ONU.

Ma la lingua che si parla è uguale per tutti questi Paesi?
Attualmente, esistono diverse realtà linguistiche: osservando la foto in alto, si può notare una serie di zone linguistiche che si dividono in:
1) Arabo Moderno Standard;
2) Arabo del Golfo;
3) Arabo del Levante;
4) Arabo Egiziano;
5) Arabo Marocchino;
6) Arabo Tunisino.




Nelle nostre università, chi vuole studiare l'arabo, studia tutte queste diversità?

Ahimè...Ahinoi, NO.
La maggior parte dei corsi di laurea in lingua araba prevede lo studio dell'arabo classico (al-logha al-3arabiyya al-fos7a =  اللغة العربية الفصحى ), accompagnato da qualche accenno di arabo standard moderno (al-logha al-3arabiyya al-7adiitha = اللغة العربية الحديثة ).
L'arabo classico è la lingua sacra del Corano e della letteratura classica.
L'arabo standard moderno è una versione modernizzata del classico in uso nelle scuole, nell'amministrazione e nei mass-media: una sorta di lingua "franca" ufficiale del mondo arabo moderno.

A chiunque me lo chieda, consiglio sempre di recarsi in una università araba almeno già dopo il primo anno di studi in Italia.
E' importante - a mio avviso - studiare anche almeno un dialetto arabo (al-logha al-3àmiyya = اللغة العامية ), poichè la maggior parte degli arabofoni si esprime soltanto in dialetto.
La lingua colloquiale corrisponde ai diversi dialetti regionali.
Dal punto di vista geografico, i dialetti sono classificati in 2 gruppi: quelli orientali  e quelli occidentali.
Appartengono al primo gruppo: Siria, Libano, Palestina, Egitto, Giordania, Iraq).
Al secondo gruppo: Marocco, Algeria, Tunisia, Libia.

Vi è differenza grammaticale/linguistica tra arabo standard moderno e dialetto?

Assolutamente sì. E anche all'interno degli stessi due gruppi esaminati prima.

Seguono alcuni esempi di frasi/modi di dire/termini comuni/richieste per far capire le differenze linguistiche(pronuncia o terminologia diversa):

PARLI ARABO?


1) Arabo Moderno Standard      ---> hel tatakallamu al-3arabiyyata? ( هل تتكلّمُ العربية َ ؟ )
2) Arabo del Golfo                     ---> titkallim al-3arabiyyah? ( تِتْكلّم العربية ؟ )
3) Arabo del Levante                 ---> bta7ky al-3arabiyyah?   ( بْتَحكي العربية ؟ )
4) Arabo Egiziano                     --->  bititkallim al-3arabiyyah?  ( بِتِتكلّمْ العربية ؟ )
5) Arabo Marocchino               --->  tatakallam bi-l3arabiyyah?  ( تتكلّم بالعربية ؟ ) 
6) Arabo Tunisino                     --->  titkalam bi-l3arabiyyah?     ( تِتْكلم بالعربية ؟ )


QUALE E' IL TUO LAVORO?

1) Arabo Moderno Standard     ---->  mà 3amalu-ka?   ( ما عَمَلُكَ ؟ )
2) Arabo del Golfo                    --->   àsh tashtàghil ?    (  أشْ تَشتَغِل ؟ )
3) Arabo del Levante                --->   shù bi-tashtàghil ?  ( شو بِتَشتغِل ؟ )
4) Arabo Egiziano                    --->    bi-tishtàghal eh?   ( بِتِشتَغل أيه ؟ )
5) Arabo Marocchino              --->   fàsh khuddàm ?   (  فاش خدّام ؟ )
6) Arabo Tunisino                   --->   fàsh tikhdim ?    ( فاش تِخْدِم ؟ )

NON CAPISCO.

1) Arabo Moderno Standard    --->  là àfhamu  ( لا أفهَمُ )
2) Arabo del Golfo                  --->  mà fàhim   ( ما فاهم )
3) Arabo del Levante              --->  mà fahimet ( ما فهِمتْ )
4) Arabo Egiziano                  --->  mìsh fàhim  ( مِش فاهِم )
5) Arabo Marocchino           --->  mà fhamtesh  ( ما فْهَمْتَشْ )
6) Arabo Tunisino                 --->  mà fahimtish  ( ما فَهِمْتِشْ )

COME TI CHIAMI (M)?

1) Arabo Moderno Standard      --->  mà ismu-ka ?   ( ما إسمُكَ ؟ )
2) Arabo del Golfo                    --->  èsh ismak?      (  أشْ إسمَك ؟ )
3) Arabo del Levante                --->  shù ismak ?     ( شو إسمَك ؟ )
4) Arabo Egiziano                    --->  ismak?            ( إسمَك ؟ )
5) Arabo Marocchino              --->  àsh smìtek ?    ( أشْ سميتك ؟ )
6) Arabo Tunisino                   --->  shismik?         ( شِسْمِك ؟ )

IERI  -  OGGI  -  DOMANI

1) Arabo Moderno Standard     --->  àmsi - ayyawm - ghadàn  ( أمس ـ اليوم ـ غدًا )
2) Arabo del Golfo                    ---> il-bàri7 - ayyawm - bàkir  (البارح ـ اليوم ـ باكر )
3) Arabo del Levante               --->  mbàri7 - il-yawm - bukra  ( مْبارح ـ إليوم ـ بُكرة )
4) Arabo Egiziano                   --->  imbàri7 - innaharda - bukra ( إمبارح ـ إلنهارده ـ بُكرة )
5) Arabo Marocchino             ---> il-bàri7 - il-yuum - ghedda   ( البارح ـ اليُوم ـ غَدّة )
6) Arabo Tunisino                   --->  il-bàri7 - in-hàr - ghùdwa   ( البارح ـ النْهار ـ غُدوة )

VORREI....

1) Arabo Moderno Standard     --->   urìd ...   ( أُريد )
2) Arabo del Golfo                   --->  arìd        ( أَريد )
3) Arabo del Levante              --->   baddy    ( بَدّي )
4) Arabo Egiziano                  --->   3àyz [3àyza F]   ( عايز )
5) Arabo Marocchino            --->  bghayt   ( بْغَيت )
6) Arabo Tunisino                 --->  in7eb    (إنْحَبْ )

Questo è tutto. Spero vi possa essere utile!
Ma3a assalàma
مع السلامة




sabato 6 ottobre 2012

Particolarità dei termini quadrilitteri

Nelle prime pagine di ogni grammatica di lingua araba si trova la seguente dicitura: " La maggior parte delle radici della lingua araba sono formate da tre consonanti. Quando un vocabolo è composto da più di tre lettere si cerca sempre di risalire alla radice trilittera; l'avere quattro o più lettere significa che alla radice è stata aggiunta una o più lettere servili".*
Ad esempio dalla radice trilittera  D - R- S, da cui deriva il verbo "darasa=studiare", con l'aggiunta di una MIN all'inizio e una TAH MARBUTAH alla fine si ha "madrasa=scuola".

*nota: le lettere servili sono quelle presenti nella frase "ANTA MUSA" (أنت موسى ) + tah marbutah + yah

Il bello avviene quando uno studente "alle prime armi" si imbatte in un termine quale "waswasa" ( وسوسة ). Se ci si è soffermati solo sulla regola delle 3 radicali, sarebbe ovvio ricercare la parola sotto "WAW-SIN-SIN" oppure sotto "SIN+WAW+SIN".

Ecco qui che spuntano i verbi quadrilitteri.....

I verbi quadrilitteri, in arabo, generalmente nascono:

1) da radici trilittere, mediante l'aggiunta di una quarta lettera (liquida o sibilante).
Es:  da  زَحَفَ  "(zahafa)= strisciare a carponi" si ha con l'aggiunta di una LAM  زَحْلَفَ  "(zahlafa)= rotolare".

2) da radice bilittera ripetuta per indicare la ripetizione del suono o movimento.
Es:  وَسْوَسَ  (waswasa)= bisbigliare.

La particolarità dei verbi quadrilitteri è che, per lo più, indicano:
* movimenti, tipo "il vestirsi", "il traslare", "atto del terremoto";

* suoni onomatopeici, in particolar modo i versi di alcuni uccelli e i loro rispettivi nomi.

Il verbo della categoria dei movimenti più consono a questo blog è TARJAMA ( تَرْجَمَ ), ovvero "tradurre", in quanto la traduzione è un movimento da una lingua all'altra.

Invece, per la seconda categoria, possiamo ammirare questa foto:


Il numero 5 è un Cuculo: in arabo, WAAQWAAQ  ( واقواق );
Il numero 6 è una Upupa: in arano, HUDHUD ( هدهد );
Il numero 12 è una Gazza: in arabo, 3AQ3AQ ( عقعق );
Il numero 16 è un Fringuello: in arabo, BIRQISH ( برقش );
Il numero 17 è una Cinciallegra: in arabo, QURQUB ( قرقب ).

In questa foto abbiamo anche un termine di ben 5 radicali(in arabo pochissimi termini, seguono le regole dei quadrilitteri):
il numero 25 è un Usignolo: in arabo 3ANDALIT ( عندليت ).

E questo è tutto....Spero vi sia piaciuto questo tema!
Alla prossima
إلى للقاء

domenica 16 settembre 2012

Pagine di Letteratura Araba - Età preislamica

Pochi sanno che i più antichi documenti della letteratura araba sono anteriori all'Islàm.

Per un buon secolo prima di Maometto, fiorì in Arabia una poesia pagana, tramandata dapprima per via orale, ma più tardi - in età islamica - raccolta e studiata per iscritto.
L'età preislamica comprende il periodo tra i secoli VI e VII d.C.

La poesia preislamica era caratterizzata da forme linguistiche e metriche rigorosamente codificate e da un repertorio di temi che comprendeva l'amore, la guerra, la caccia, la gnomica, il vanto e la polemica fra individui e tribù, le elegie per i morti, ecc...
I poeti di questo periodo, pur dovendo rispettare alcune regole metriche e tematiche, riuscirono a distinguersi individualmente. In primo luogo, si ricordano gli autori delle 7 Mu3allaqaat ( مُعَلَّقات ), di ognuno dei quali è tramandato un piccolo diwaan o canzoniere.

Il primo autore che si studia dell'epoca preislamica è senz'altro IMRU-LQAYS della prima metà del VI sec. d.C.. Una delle sue poesie più famose è quella intitolata "Bellezza beduina", di cui seguono i primi versi:

"Candida, di vita sottile, di contenuta linea, dal seno polito come uno specchio.
Arretra ritrosa scoprendo una liscia guancia, con occhio di gazzella selvatica cui già accompagnano i piccoli.
Una folta chioma nera le adorna il dorso,
fitta qual pendulo grappolo di palma [...] "

Un altro poeta da ricordare è Nàbigha:
poeta della tribù di Dhubyàn (II metà VI sec. d.C.), inaugurò con i suoi panegirici l'arte del "madìh" ( مَديح ) o encomio, un tema che ebbe molto sviluppo nella letteratura araba.
Abile cortigiano e uomo di mondo, Nàbigha seppe destreggiarsi tra patroni avversi, assaggiò la civiltà sedentaria pur rimanendo beduino nell'anima e godé nell'Arabia del suo tempo di un alto prestigio letterario e sociale.
Di Nàbigha, riporto alcuni versi di un encomio fatto alla dinastia dei Ghassanidi:

"[...] Con fini calzari, con elette cinture, sono acclamati il giorno delle Palme con rami di odoroso basilico.
Candide ancelle li salutano, e vesti di seta purpurea pendono nei loro armadi.
Proteggono i loro corpi, avvezzi ab antiquo a delizie, con abiti dalle candide maniche [...]"

Infine, voglio ricordare al-Khansà:
è la maggior poetessa dell'età preislamica, appartenente alla tribù dei Banu Sulain, ed è celebre per le elegie con cui pianse i fratelli Muàwiya e Sakhr, avvivando di vera profondità di sentimento gli schemi fissi del canto funebre pagano.
Di seguito, un passo di "Elegie per il fratello":

" Occhio mio, cosa hai che non piangi a rovesci, dinanzi ai colpi del Destino, Destino crudele?
Piangi il tuo fratello per gli orfani e la vedova, piangi il tuo fratello se darai mai protezione a stranieri.
Piangilo per il cavaliere che difende il più prezioso suo avere
e per il postulante che viene a sollecitare aiuto."



domenica 9 settembre 2012

Letteratura Tunisina al femminile - La Poesia

“Fino ad un’epoca molto recente, le donne in letteratura erano ben intese una creazione degli uomini” [Virginia Woolf  - 1929].
Poco presenti fino all’ultimo quarto del ventesimo secolo nel campo letterario affidato essenzialmente agli uomini, si può dire, menzionando una frase di Simone de Beauvoir, che le donne non sono nate autrici, ma lo sono divenute col susseguirsi delle lotte, delle liberazioni progressive e dei segni di riconoscimento strappate all’Istituzione.
Ai giorni nostri, in Tunisia come negli altri paesi maghrebini, l’atto di partecipazione delle donne nella vita letteraria è tale che si parla sempre più di una letteratura "al femminile". In un primo tempo rappresentate unicamente dagli uomini, le donne divengono la portavoce di sé stesse. Le donne attraverso la scrittura abbandonano il loro mutismo. Oltrepassando il loro status di oggetto della rappresentazione maschile, numerose donne si imposero contro il silenzio imposto, attraverso un’esplosione di parole a lungo soffocate, proibite, anestetizzate, rivelando il loro essere sociale. Un “soggetto” femminile che si afferma e sfugge in una certa misura all’ostracismo sociale.
Nel contesto “mediterraneo” acquista particolare complessità il discorso relativo alla condizione delle donne. La donna colta, la scrittrice in Tunisia, rimane oggetto di critiche, di discriminazioni e di violenze. Una forte valenza politica acquista in questo paese la scrittura delle donne, in un contrasto storico in cui il loro patrimonio tradizionale è stata la trasmissione orale delle conoscenze.
La letteratura al femminile araba non si riduce, quindi, ad una sorta di narrazione del mondo islamico al femminile, bensì – come accade nella letteratura femminile europea, africana, americana, ecc. – si produce in una letteratura varia e colorata in cui allo spazio dell’harem si oppone lo spazio delle grandi città e dove l’ambiguità dei rapporti interpersonali, all’interno della famiglia o del clan, si oppone poi la possibilità di mondi sociali diversi e culturalmente più intriganti.
Le voci femminili tunisine si esprimono soprattutto nella narrativa e nella poesia.
Oggi vi parlerò di alcuni aspetti della poesia.
 LA POESIA. 
Abbandonate le rigide forme della qaşidah, le poetesse della Tunisia cominciano ad esprimersi liberamente in versi. In questo ambito può essere collocata la poetessa RADHIA CHEHAIBI.
Originaria di Kairouan, è Membro delle Associazioni "Educazione e famiglia" e "Madri in Tunisia".
La sua poesia si volge alla ricerca di un Amore assoluto, nella esplorazione del sé e nell’analisi della condizione femminile. Parole preziose da custodire poiché sono segnali di un mondo ancora possibile.
Il suo stile è molto descrittivo, colmo di passione. Tra tutte le sue poesie, ne adoro in particolar modo due, entrambe contenute nella raccolta "Città della Memoria" (in arabo  مُدُن  الذاكِرة  = Mùdun al-Dhakirah), la cui traduzione in italiano è possibile leggerla solo su questo blog. Grazie a questo "Diwàn", il lettore può viaggiare con la fantasia, visitando città lontane o vicine e scoprire miti e leggende meravigliosi.
La prima è:
دمشق

مرة أخرى ألقاني على سرير الماء
وتفتح الشام أبوابها لفصل آخر من المعجزة
تـنـتـشـر الشظايا – غضبي -  وكل فصل يحتجز سر الحكاية
وأطوف بالأموي أرفل في جلباب اكتريته لغرض المجاز
وأعد روحي بملاذ الماضي لوقتي المضطرب

      Damasco (Siria). 2

Ancora mi soffermo sul letto del fiume.
La Siria spalanca le sue porte ad un’altra forma di splendore.
Frammenti che si disperdono
(RABBIA)
Ogni spazio custodisce il cuore del racconto.
Percorrendo la terra degli ‘Omayyadi, sfoggio un vestito
                                                             noleggiato per l’occasione.
Il mio animo è pronto a rifugiarsi nel passato,
dopo un periodo burrascoso.
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La seconda è:
الحمامات
لا أذكر أني كنت أسير
لا أّذكر إن كان لي جسد
فقط كنت تسحبني روحا لهفى للبعث
كم أحب بعثي وكونك شاسع القدرة
أشرب القهوة العربية على صرة المتوسط وبخور بوحديبة يدفع دعائي باتجاه الله
نسيت الآن كل أدعيتي...
 تذكرت الآن ادعاءاتي رحماك روحي بجاه سيدي بوحديبة اغفري لي.

Hammamet (Tunisia).

Non ricordo di aver camminato …
Non ricordo di aver avuto un corpo …
Soltanto che mi strappavi l’anima,
piena di rimpianto per il risveglio.
Quanto amo la mia rinascita, ora che il tuo essere è privo di forza!
Sorseggio il caffè arabo sull’ombelico del Mediterraneo.
L’incenso di Bouhdiba
trasmette la mia preghiera rivolta a Dio.
Ho dimenticato, ora, tutte le mie suppliche …
Ho ricordato le mie presunzioni.
Abbi pietà della mia anima.
Per l’onore di Sidi Bouhdiba, perdonami.
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A breve verrà pubblicato un'altra sua raccolta di poesie in ben 4 lingue (Ara, Fra, Ingl, Ita).
Vi terrò aggiornati.....
Alla prossima,   إلى اللقاء
 

 

sabato 1 settembre 2012

Vi consiglio un libro....


La letteratura proveniente dai Paesi arabi più diffusa nelle nostre librerie è quella anglofona o francofona e da qualche anno anche italofona, ovvero scritta (dagli stessi autori di origine araba) direttamente in queste rispettive  lingue europee.
Ad esempio, tutti noi conosciamo o abbiamo sentito parlare dei libri di Tahar Ben Jelloun (Marocco/francese) o Assja Djebàr (Algeria/francese), Amin Maalouf (Libano/inglese) o Younis Tawfik (Iraq/italiano).

Non mi sembra giusto che solo gli studiosi di arabo vengano a conoscenza della letteratura contemporanea arabofona!

Il mio intento QUI! è quello di far conoscere l'aspetto arabo della letteratura dei nostri vicini Arabi.

Iniziamo con "L'amante Segreto" dell'egiziano Shakir al-Shuqayr  (in arabo, العاشق  المتنكِّر ).

Pubblicato nel 1900, il romanzo è ambientato nell’ambiente regale della Francia del 18° secolo, all’epoca in cui l’Egitto era controllato dalle milizie francesi e gli egiziani sotto l’influenza artistico-letteraria dei philosophes come Voltaire, Montesquieu e Rousseau.
Tra gli sfarzi di Parigi, la trama si snoda intorno alla bellissima principessa Mudayna e ai suoi amici e corteggiatori. Rapita da un uomo, che si rivelerà uno dei suoi più crudeli spasimanti, riesce a fuggire grazie all’aiuto di un uomo misterioso che, in seguito, la corteggierà da vero gentiluomo, ma senza mai rivelare la propria identità. L’unico altro personaggio della storia a conoscenza dell’esistenza di un amante segreto nella vita della principessa è la sua amica e confidente Kāmila. Gli altri personaggi sono semplici comparse nella vita mondana della ragazza, eccetto il Principe LaTourir, follemente innamorato di lei. Dopo varie peripezie, duelli mortali, intrighi e inconfessabili segreti per scoprire la verità dell’amante segreto, sarà quest’ultimo a rivelare a Mudayna la sua vera storia. Figlio di un nobile bretone, egli era stato affidato ancora infante a due contadini. Solo per caso, già grande, viene a conoscenza delle sue origini e, in un momento di sconforto, tenta di togliersi la vita. Salvato da un medico di passaggio, scoprirà proprio grazie a lui il suo vero nome e di essere erede di una fortuna finita nelle mani del cugino, che lo accuserà di falso e lo farà finire in prigione. Riesce ad evadere e vive nascosto sino all’epilogo delle vicende dei due amanti.

L’autore del romanzo utilizza un tono colloquiale e predilige l’uso del discorso diretto. La narrazione segue, a grandi linee, sempre gli stessi personaggi, i quali, a loro volta, intrecciano altre storie intriganti. Particolare è l’uso di nomi propri arabi (Mudayna, Kāmila, Bābina, Gianlis), pur essendo il romanzo ambientato in Francia e i personaggi e le abitudini occidentali, in una sorta di legame oriente-occidente.

Ecco dove potete trovare il libro:
http://www.cubolibri.it/ebook-l-amante-segreto-shkir-al-shuqayr-faligi-editore-978-88-574-1045-6.html

martedì 28 agosto 2012

Quanto conosci l'arabo? Scoprilo!
Prima di leggere le domande, alcune informazioni. Il quiz è rivolto a tutti ed è gratuito. Contiene 13 domande, ognuna delle quali ha tre opzioni di risposta.
Alla fine del quiz, contate quante A, B o C avete sommato e saprete a che livello è il vostro arabo!


1) L'arabo è una lingua:  A:  camitica
                                     B: asiatica
                                     C: semitica

2) L'alfabeto arabo contiene:   A: 16 lettere
                                              B: 23 lettere
                                              C: 28 lettere

3) In arabo esiste soltanto il Plurale sano maschile:   A:  sì
                                                                              B: no, anche femminile
                                                                              C: vi sono 3 tipi di plurale

4) La   ة  (tah marbutah) non si può mai allungare:    A: giusto
                                                                              B: no, si può legare
                                                                              C: sbagliato

5) Quali uscite hanno i nomi diptoti?        A: solo dammah
                                                              B: dammah, fathah, kasrah
                                                              C: dammah, fathah

6) Come traduci لَعِبَ  القانون  ?        A:  non lo so
                                                     B: giocare la legge
                                                     C: suonare il qanun

7) L'aggettivo:                             A: non si usa                                              
                                                   B:  precede il sostantivo
                                                   C: segue il sostantivo

8) Il verbo avere:                        A: è come l'italiano
                                                  B: è un verbo
                                                  C: si forma con delle preposizioni.

9) In  شَمْس  طالِعة  perchè l'aggettivo è al F?      A: perchè si usa così
                                                                      B: le cose hanno aggettivo F
                                                                     C: il sostantivo è F per uso

10) E' giusto   عينان  الوَلَد ?                      A: penso di sì
                                                             B: meglio dire   عُيون
                                                             C: la nun cade

11) I numeri cardinali hanno uguale regola?       A: sì
                                                                       B: soltanto le decine
                                                                      C: no, 3/10 - 11/99 - 100

12) E' giusto   أذهَبُ المدرسة ?                         A: penso di sì
                                                                   B: sì, verbo+c.ogg
                                                                   C: no, il verbo regge  إلى

13) Che cos'è   مَعلِّم ?                                A: un verbo?
                                                                B: participio
                                                                C: participio attivo II forma

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RISPOSTE:
A: Il tuo livello di conoscenza è pari a ZERO. Ma non disperare! Se vuoi rimediare, non esitare a contattarmi.
B: Troppe regole da ricordare? Con il mio aiuto, l'arabo non sarà più il tuo incubo!
C: Bravo! La grammatica araba è pane per i tuoi denti! Se ti interessa specializzarti di più, contattami!

Trabocchetti della lingua araba

Studiando la lingua araba, si nota da subito –Beh, io lo notai! – che molti termini hanno più di un significato e spesso non simili tra loro.
Il compito del BRAVO traduttore è quello di capire quale sia il giusto contesto per questo o quell’altro significato.Facciamo un esempio:هُوَ  لَعِبَ  القانونَ   = HUA LA3IBA AL-QANUNA

Ad uno studente ALLE PRIME ARMI di arabo verrebbe di tradurre: “Egli ha giocato la legge”, poiché il primo significato che si impara del verbo LA3IBA è giocare e quello del termine QANUN è legge.
“MA NON SIGNIFICA NIENTE!!!!”, sbraiterebbe lo studente!!!!
Analizziamo insieme la frase:
·         هُوَ  (HUA) è l’unica certezza: pronome personale 3°p.sing M = Egli. OK!!! 
·         Il verbo LA3IBA ha la stessa particolarità del verbo inglese PLAY, ovvero significa sia giocare sia suonare (uno strumento) e può essere seguito da accusativo oppure dalla preposizione  على  (3ALA).
·         Il termine QANUN (che si trova sotto la radice qaf+nun+nun), invece, oltre al significato di legge, codice, regola, diritto (giurid.) designa anche uno strumento musicale a corde.
Di conseguenza, la suddetta frase verrà tradotta: “Egli ha suonato il qanùn”.

Gli eruditi arabi suddivisero gli strumenti musicali in 3 categorie: cordofoni, aerofoni e membranofoni.Il qanùn fa parte, insieme al liuto e al mandolino, alla prima categoria. In particolare, esso è una cetra con cassa di risonanza a forma di trapezio rettangolo, ricoperta in parte di pelle e in parte di un legno leggero.Il numero delle corde oscilla tra 63 e 84 ed esse sono pizzicate con piccoli plettri di tartaruga, fissati con anelli agli indici di entrambe le mani del suonatore.Le corde possono dare vita a 24 suoni differenti.Questo strumento musicale è diffuso in tutta l’Africa settentrionale e in Medio Oriente. Insieme all’OUD ( عُود  ) occupa un posto importante tra gli strumenti musicali di tradizione colta.
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Un altro esempio di equivoca traduzione che può incontrare uno studente di arabo alle prime armi è il seguente:

Se mai dovreste trovarvi davanti al nome di Abù Ishàq al-Tha'labi, i termini   مَجلِس  (MAJLIS) e   باب  (BAAB) non verranno tradotti, rispettivamente, CONSIGLIO/ASSEMBLEA e USCIO/PORTA, ovvero i significati che si trovano in prima battuta sul vocabolario.

Abù Ishàq al-Tha'labi fu un esegeta coranico dell'XI secolo, di origine persiana.
Tra le sue opere più importanti si ricorda "Le storie dei Profeti": un'opera voluminosa in cui ogni capitolo è dedicato ad un singolo profeta.
La divisione in capitoli è detta MAJLIS  ( مَجلِس ) mentre quella in paragrafi è detta  BAAB (  باب ); di conseguenza la seguente frase:

بابُ  مَجلِس  الثَعلابي  (= BAAB  MAJLIS AL-THA'LABI) non verrà tradotta "la porta dell'assemblea di al-Tha'labi", bensì "Paragrafo del capitolo di al-Tha'labi".

"Le storie dei Profeti" di al-Tha'labi si suddivide così: i primi 3 capitoli riguardano la creazione del mondo; il 4° capitolo è incentrato sul personaggio di Adamo che è diviso in 11 paragrafi (che a loro volta trattano la sua creazione e quella di Eva, la Prova, la Caduta, la Caduta del diavolo, Caino e Abele, la Morte di Adamo.).
Seguono i capitoli sugli altri profeti, tra cui spicca quello su Mosè con le sue 100 pagine.
Infine, alcuni brevi capitoli che spiegano versetti coranici oscuri.

NOTA BENE: evitate di usare i traduttori automatici, poichè per una lingua complessa come l'arabo risulterebbe una traduzione fatta letteralmente "con i piedi": rivolgetevi sempre ad un traduttore "in carne e ossa"
:-)

Presentazioni

مَرْحَبًا  لَكُم   Benvenuti nel Blog cari amici e care amiche!

Mi chiamo Viviana, sono una grande appassionata di lingua e cultura araba e mi piacerebbe poter trasmettere anche a voi questa passione.
Di seguito, una breve panoramica dei miei studi ed esperienze:

Ho conseguito una Laurea v.ord. in "Filologie, Storia e Culture dei Paesi Islamici" (110/110 e lode) e una Laurea Spec. in "Teoria e Prassi della Traduzione Araba" (104/110) presso l'IUO di Napoli; n.5 diplomi universitari in "Lingua araba moderna" presso l'IBLV di Tunisi; diploma "Il traduttore letterario" presso Faligi editore.
Per quest'ultimo ho tradotto un romanzo dall'arabo all'italiano (che potrete trovare sui cataloghi IBS): "L'amante segreto" dell'egiziano Shakir al-Shuqayr.

Infine, da oltre 6 anni collaboro come traduttrice/interprete per alcuni Tribunali (Gaeta, Latina, Napoli) e diverse agenzie di traduzione sia italiane che estere ed effettuo lezioni private di lingua araba, in particolare per studenti universitari.

La lingua araba viene sempre più studiata nelle maggiori università (quando ero al primo anno universitario, eravamo poche decine) e sempre più persone hanno il desiderio di conoscerne gli aspetti linguistici e/o culturali.

La mia zona, il sudpontino/altocasertano, non possiede ancora Centri per lo studio della lingua araba e chi vuole apprendere questa meravigliosa lingua deve spostarsi a Napoli o a Roma.

Se vi trovate tra Gaeta (LT) e Sessa Aurunca (CE) e volete approfondire l'argomento, non esitate a contattarmi.

vivianatraduzioniarabo@yahoo.it


مَعَ  السَّلامة  (= ma3a assalàma = Arrivederci)