domenica 9 settembre 2012

Letteratura Tunisina al femminile - La Poesia

“Fino ad un’epoca molto recente, le donne in letteratura erano ben intese una creazione degli uomini” [Virginia Woolf  - 1929].
Poco presenti fino all’ultimo quarto del ventesimo secolo nel campo letterario affidato essenzialmente agli uomini, si può dire, menzionando una frase di Simone de Beauvoir, che le donne non sono nate autrici, ma lo sono divenute col susseguirsi delle lotte, delle liberazioni progressive e dei segni di riconoscimento strappate all’Istituzione.
Ai giorni nostri, in Tunisia come negli altri paesi maghrebini, l’atto di partecipazione delle donne nella vita letteraria è tale che si parla sempre più di una letteratura "al femminile". In un primo tempo rappresentate unicamente dagli uomini, le donne divengono la portavoce di sé stesse. Le donne attraverso la scrittura abbandonano il loro mutismo. Oltrepassando il loro status di oggetto della rappresentazione maschile, numerose donne si imposero contro il silenzio imposto, attraverso un’esplosione di parole a lungo soffocate, proibite, anestetizzate, rivelando il loro essere sociale. Un “soggetto” femminile che si afferma e sfugge in una certa misura all’ostracismo sociale.
Nel contesto “mediterraneo” acquista particolare complessità il discorso relativo alla condizione delle donne. La donna colta, la scrittrice in Tunisia, rimane oggetto di critiche, di discriminazioni e di violenze. Una forte valenza politica acquista in questo paese la scrittura delle donne, in un contrasto storico in cui il loro patrimonio tradizionale è stata la trasmissione orale delle conoscenze.
La letteratura al femminile araba non si riduce, quindi, ad una sorta di narrazione del mondo islamico al femminile, bensì – come accade nella letteratura femminile europea, africana, americana, ecc. – si produce in una letteratura varia e colorata in cui allo spazio dell’harem si oppone lo spazio delle grandi città e dove l’ambiguità dei rapporti interpersonali, all’interno della famiglia o del clan, si oppone poi la possibilità di mondi sociali diversi e culturalmente più intriganti.
Le voci femminili tunisine si esprimono soprattutto nella narrativa e nella poesia.
Oggi vi parlerò di alcuni aspetti della poesia.
 LA POESIA. 
Abbandonate le rigide forme della qaşidah, le poetesse della Tunisia cominciano ad esprimersi liberamente in versi. In questo ambito può essere collocata la poetessa RADHIA CHEHAIBI.
Originaria di Kairouan, è Membro delle Associazioni "Educazione e famiglia" e "Madri in Tunisia".
La sua poesia si volge alla ricerca di un Amore assoluto, nella esplorazione del sé e nell’analisi della condizione femminile. Parole preziose da custodire poiché sono segnali di un mondo ancora possibile.
Il suo stile è molto descrittivo, colmo di passione. Tra tutte le sue poesie, ne adoro in particolar modo due, entrambe contenute nella raccolta "Città della Memoria" (in arabo  مُدُن  الذاكِرة  = Mùdun al-Dhakirah), la cui traduzione in italiano è possibile leggerla solo su questo blog. Grazie a questo "Diwàn", il lettore può viaggiare con la fantasia, visitando città lontane o vicine e scoprire miti e leggende meravigliosi.
La prima è:
دمشق

مرة أخرى ألقاني على سرير الماء
وتفتح الشام أبوابها لفصل آخر من المعجزة
تـنـتـشـر الشظايا – غضبي -  وكل فصل يحتجز سر الحكاية
وأطوف بالأموي أرفل في جلباب اكتريته لغرض المجاز
وأعد روحي بملاذ الماضي لوقتي المضطرب

      Damasco (Siria). 2

Ancora mi soffermo sul letto del fiume.
La Siria spalanca le sue porte ad un’altra forma di splendore.
Frammenti che si disperdono
(RABBIA)
Ogni spazio custodisce il cuore del racconto.
Percorrendo la terra degli ‘Omayyadi, sfoggio un vestito
                                                             noleggiato per l’occasione.
Il mio animo è pronto a rifugiarsi nel passato,
dopo un periodo burrascoso.
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La seconda è:
الحمامات
لا أذكر أني كنت أسير
لا أّذكر إن كان لي جسد
فقط كنت تسحبني روحا لهفى للبعث
كم أحب بعثي وكونك شاسع القدرة
أشرب القهوة العربية على صرة المتوسط وبخور بوحديبة يدفع دعائي باتجاه الله
نسيت الآن كل أدعيتي...
 تذكرت الآن ادعاءاتي رحماك روحي بجاه سيدي بوحديبة اغفري لي.

Hammamet (Tunisia).

Non ricordo di aver camminato …
Non ricordo di aver avuto un corpo …
Soltanto che mi strappavi l’anima,
piena di rimpianto per il risveglio.
Quanto amo la mia rinascita, ora che il tuo essere è privo di forza!
Sorseggio il caffè arabo sull’ombelico del Mediterraneo.
L’incenso di Bouhdiba
trasmette la mia preghiera rivolta a Dio.
Ho dimenticato, ora, tutte le mie suppliche …
Ho ricordato le mie presunzioni.
Abbi pietà della mia anima.
Per l’onore di Sidi Bouhdiba, perdonami.
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A breve verrà pubblicato un'altra sua raccolta di poesie in ben 4 lingue (Ara, Fra, Ingl, Ita).
Vi terrò aggiornati.....
Alla prossima,   إلى اللقاء
 

 

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